La moglie di Dante recensione
La moglie di Dante è un libro edito da Solferino e ci mostra il sommo poeta da una prospettiva nuova, quella della moglie Gemma Donati. Nei manuali scolastici siamo sempre stati abituati a credere che la donna più importante nella vita del poeta fosse Beatrice. Ma davvero fu così? La moglie, la madre dei suoi tre, quattro o cinque figli viveva veramente all’ombra della donna angelo che tutti ricordano? Si sposarono prima o dopo che Dante conoscesse Beatrice? Ebbe influenza o meno nelle scelte di vita del suo uomo? Amava o detestava il marito? Troppe volte i manuali scolastici ce la mostrano come una delle tante persone, neppure di troppo conto, che appartennero alla vita dell’Alighieri. Possibile che sia stato veramente così? In questo libro, scritto da Marina Marazza, in chiave romanzata, scoperchieremo alcuni altarini che nelle poche pagine della biografia presente nei libri scolastici non troviamo.
Abbiamo posto all’autrice tre sole domande:
– Di cosa parla il tuo libro?
– Perchè dovrebbero leggerlo?
– Cosa è per te la letteratura
Ecco cosa ci ha risposto:
Il mio libro, La moglie di Dante, racconta com’era l’autore della Divina Commedia, dove ha vissuto, che cosa gli è capitato e che cosa significava essere nati lì in quegli anni: quello che uno scrittore mette sulla carta è il frutto della sua esperienza di essere umano e conoscere la vita vera di Dante, al di fuori degli stereotipi e delle agiografie, aiuta moltissimo ad affrontare le sue opere con lo spirito e la conoscenza adatti. Dante è stato un figlio, un marito, un padre, e sua moglie Gemma lo ha conosciuto bene, nelle luci e nelle ombre, e ce lo sa narrare nel modo giusto.
Chi legge il libro avrà a disposizione in forma romanzata una enorme quantità di materiale storico e documentale, ritroverà nella quotidianità degli Alighieri tanti personaggi che ritroviamo nelle opere di Dante, la ricostruzione di un’epoca magnifica e terribile, un Medioevo vero che non ha bisogno di intermezzi fantasy per risultare assolutamente trascinante.
Se per letteratura si intende tutto ciò che è stato scritto, la letteratura è la testimonianza di un popolo, di un territorio, di una lingua, di una civiltà, sorella gemella della storia. La lingua è importante, e infatti il mio libro è stato tutto rivisto da un’accademica della Crusca per riuscire a far rivivere il bel parlare del trecento in modo comprensibilissimo per i lettori odierni. Una sfida letteraria appassionante! Lo scrittore di oggi ha la possibilità di far rivivere le storie di ieri, di mettere i lettori sulla macchina del tempo che la magia delle parole è in grado di costruire e di partire per un viaggio a ritroso che ci fa capire le ragioni per le quali noi oggi siamo quel che siamo. Un’avventura imperdibile.