Il monachesimo
Il monachesimo nasce in Oriente nel III secolo d. C.
Con l’avvento del Cristianesimo in Oriente, fin dal III secolo, molti cristiani cercarono rifugio nella solitudine per dedicarsi alla preghiera. Montagne e deserti erano i luoghi più adatti.
I monaci eremiti vivevano completamente isolati, seguendo l’esempio di Sant’Antonio Abate, che trascorse più di 50 anni nel deserto egizio.
Altri monaci si riunirono in monasteri, vivendo in comunità, sotto la guida di un maestro: l’abate.
La vita comunitaria era detta cenobitica (da cenobio: vita comune).
Anche le donne si dedicarono alla vita cenobitica, dando assistenza a poveri e malati e dedicandosi alla lettura delle Sacre Scritture.
In Occidente il monachesimo attese altri tre secoli per prendere piede. Si sviluppò nella forma monastica comunitaria nel VI secolo e il suo fondatore fu San Benedetto da Norcia, oggi patrono dell’Europa. Nel 529 fondò a Montecassino una piccola comunità di monaci, stabilendo le regole della vita monastica. questo regolamento prese il nome di Regola.
Già nell’VIII secolo la regola benedettina si era diffusa ovunque in Europa. Tale regola si basava su due comandamenti: ora et labora (prega e lavora). I monaci dovevano dedicarsi alla preghiera solitaria e collettiva (si riunivano otto volte al giorno in Chiesa) e dovevano dedicarsi ai lavori manuali (allevamento, semina, raccolta, muratura, sartoria, falegnameria), a quelli intellettuali (studiare e leggere per elevarsi a Dio) e alcuni di loro svolgevano la funzione di copisti, copiando antichi manoscritti nel laboratorio di scrittura (scriptorium).
Ogni monastero benedettino possedeva uno scriptorium e una biblioteca. I copisti dovevano ricopiare testi sacri ma anche libri latini e greci, di poesia, di scienza, di storia, di diritto, di medicina, ecc. Il loro lavoro era meticoloso e richiedeva tanta pazienza e abilità.
Le lettere iniziali venivano messe in risalto con disegni colorati detti miniature, da minio, un colore rosso molto usato.
Essendo il lavoro dei copisti interamente svolto a mano, essi venivano chiamati anche amanuensi. Grazie a loro abbiamo oggi potuto leggere molte opere di grandi autori, non solo cristiani, le quali, altrimenti, sarebbero andate perdute.
I benedettini erano un ordine religioso molto attento ai bisogni del prossimo. I loro monasteri, sorti principalmente in campagna, fungevano da scuola per molti laici e da rifugio per i pellegrini. Inoltre, i monaci distribuivano cibo ai bisognosi e si prendevano cura dei malati. A loro spetta il merito di aver portato la parola di Cristo nelle campagne, dove ancora sopravviveva il paganesimo.
Francescani, domenicani ed eresie
Fra il XII e il XIII secolo si diffusero in Europa nuovi ordini religiosi, alcuni professavano dogmi in contrasto con quelli della Chiesa. La Chiesa accusò di eresia questi movimenti e inflisse loro persecuzioni. Le eresie combattute erano quelle dei valdesi e dei catari. I valdesi fecero tradurre le Sacre Scritture in volgare e sostennero che si poteva far a meno del clero per interpretarle. Il movimento era presente a Lione in Francia e in Piemonte; il nome gli fu dato per via del fondatore Pietro Valdo. I catari (puri), detti anche albigesi perchè avevano il loro centro nella città di Albi (Francia meridionale), credevano nel conflitto tra bene e male e arrivarono a creare una loro Chiesa. Contro loro papa Innocenzo III indisse una crociata (la crociata degli albigesi) nel 1208. Il re di Francia e i grandi signori accolsero l’invito del papa al fine di conquistare nuove terre nella Francia meridionale, fino ad allora indipendenti. I catari furono massacrati e il movimento distrutto. A questa crociata partecipò anche San Domenico, il fondatore dell’ordine domenicano.
A sostegno della Chiesa nacquero due nuovi ordini religiosi, i francescani e i domenicani. A differenza degli ordini monastici del passato che costruivano i loro monasteri nella pace delle campagne, loro si stabilirono in città, in mezzo alle persone di cui si sentivano fratelli. Conosciuti anche come ordini mendicanti, vissero di elemosina, in povertà, predicando l’amore e la fratellanza.
Francesco d’Assisi predicò in Terrasanta, alla corte del Saladino. Sua seguace fu Santa Chiara, fondatrice dell’ordine francescano delle clarisse.