Le classi di parola
La classificazione delle parole italiane presenta 9 classi:
- Nome o sostantivo (tavolo)
- Aggettivo (verde, mio, forte, questo, quello, alcuni, uno, molti)
- Verbo (cantare)
- Articolo (il, lo la)
- Avverbio (ieri, ancora, troppo, poco, su, giù, lentamente, si, no, forse )
- Pronome (costui, questo, primo, terzo, mio, tuo, io, tu)
- Preposizione (di, a, da,con)
- Congiunzione (e, o, non, ma, pure, mentre, come, che, se, anzi, però, anche, perché, poiché, appena, eppure)
- Interiezione (ahimè! Boh! Eh! Oh!)
I nomi possono variare per numero e per genere : ragazzo/ragazza/ragazzi/ragazze. Stessa cosa vale anche per articoli, aggettivi e pronomi (ma non per tutti). I verbi variano per tempo, persona, numero e modo. Avverbi, preposizioni, congiunzioni e interiezioni sono invariabili.
I nomi esprimono il soggetto o il complemento nella frase: i miei cugini amano la musica hip pop. Gli aggettivi sono usati prima o dopo i nomi e servono a indicare certe caratteristiche (miei e hip pop). I verbi sono usati per realizzare il predicato della frase (amano). In linea di massima i nomi indicano persone, animali e cose (ragazzo, cervo, tubo), gli aggettivi indicano la proprietà (alto, liscio, verde), i verbi si riferiscono all’ azione, agli eventi e ai processi (tagliare, cadere, soffrire), gli avverbi esprimo i modi in cui avvengono (presto, lentamente, adesso). Questo criterio vale fino a un certo punto perché il significato delle parole è vario e mutevole. Per esempio la parola corsa appartiene alla classe dei nomi ma non indica cose, animali o individui, piuttosto rimanda a un’azione, caratteristica tipica dei verbi. Un altro esempio molto diffuso è l’uso di sostantivi con valore di aggettivo: il vuoto della voragine mi spaventò (nome) à questo bicchiere è vuoto.
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