Olivetti Lettera 32
Una mia amica mi ha chiesto di scrivere un testo circa una particolare macchina da scrivere.
Io, in un primo momento ho quasi rifiutato, visto che delle macchine da scrivere Olivetti, ed in particolare proprio della Lettera 32, conosco le meraviglie meccaniche ma tendo a non curare troppo i dettagli storici.
Però eccomi qui.
Innanzitutto c’è una cosa che voglio assolutamente chiarire: 32 e 22 sono due numeri diversi. Molto, molto diversi. Diversissimi. In una decina di numeri cambia completamente la macchina di cui si parla. La Lettera 22 è una macchina rivoluzionaria e solidissima: Con questa macchina la Olivetti ha dato al mondo l’esempio lampante di cosa volesse dire per l’Italia produrre macchine da scrivere: Marcello Nizzoli ha curato l’aspetto esteriore per nascondere la meccanica di assoluta e grandissima precisione che caratterizza questa macchina, facendone un’opera d’arte. Questa meccanica era solidissima: sono pezzi di metallo pressofuso, assemblati.
La Lettera 32 è la rivisitazione e sistemazione della Lettera 22.
Non ha tanti pezzi pressofusi: è quasi interamente fatta di semplice lamiera, che costa poco. La Olivetti, imparando dall’esperienza della calcolatrice superautomatica scrivente Divisumma 24, ha applicato la semplice tecnologia delle lamiere stampate alla macchina da scrivere, e come risultato tutti hanno o hanno avuto una Lettera 32.
Che vi piaccia o meno, avete una Lettera 32 se avete una portatile Olivetti.
Lettera 35? E’ una lettera 32. Lettera 10? E’ una Lettera 32 economica (riuscita male ma è un altro discorso). Lettera DL (De Luxe)? Ancora una Lettera 32. Studio 45? Anche quella, Olivetti Lettera 32 rinforzata.
Anche voi, con quella macchina rossa fiammeggiante che oggi viene pagata fior fior di quattrini che è la celeberrima Valentine, voi, cari signori, non avete altro che una Lettera 32 col vestito da sala da ballo.
La Lettera 32, secondo me, è stata il secondo più grande successo della Olivetti, dopo della sopracitata Divisumma.
Io, che guardo le macchine soprattutto dal punto di vista tecnico, guardo la Valentine e tutte le portatili dopo della Lettera 32 come fossero una Lettera 32, e infatti lo sono! Cambia solo il vestito!
E comunque, vestito a parte, risulta una macchina eccellente.
Con un po’ di manutenzione anche il ragazzino più inesperto può cominciare a battere le prime parole: ha un tocco, che sarebbe la “durezza”dei tasti, molto leggero. Non fa male scriverci.
E’ pure leggera in confronto con altre macchine, la si può trasportare facilmente ovunque, meravigliando chiunque la veda, ancora oggi, all’inizio dell’anno 2020.
Nicolò Geretto