Cosa ci insegna Maria Montessori sull’educazione del bambino e sull’importanza di saper dire “no”
«Come posso far rispettare le regole?»; «Perché il bambino non mi ascolta mai?»: spesso i genitori rivolgono agli educatori domande simili. Ma perché l’adulto teme così tanto il bambino da volersene quasi proteggere?
I bambini sono imprevedibili
L’imprevedibilità genera ansia, e un bambino che pensa con la propria mente può agire in modi imprevedibili, a volte incomprensibili, con modalità discordanti rispetto all’adulto. Ma ciò non è negativo in assoluto: lo si può leggere, invece, come una manifestazione della sua personalità e del suo essere. Tutto ciò è meraviglioso quanto, talvolta, difficoltoso e disarmante.
Educare al pensiero critico
Educare bambini liberi significa educare al pensiero critico, a mettere in discussione ciò che accade, a porsi domande e cercare risposte. Il compito dell’educatore però, sia esso genitore o maestro, consiste nell’impedire la dispersione di energie verso attività distruttive, garantendo al contempo la possibilità di esprimersi, fisicamente, verbalmente ed emotivamente in modo libero. E per questo è necessario stabilire delle regole.
Montessori a casa
Ne parliamo in modo approfondito in Qui abita un bambino, il manuale in cui Annalisa Perino, pedagogista e formatrice montessoriana, ci spiega perché la casa è il primo strumento educativo che il genitore ha a disposizione per favorire l’autonomia del bambino in un ambiente sicuro e accogliente. Acquista ora la tua copia!
Buona lettura,
il team di UPPA