I nove racconti
Per leggere e comprendere i nove racconti possiamo utilizzare diverse chiavi di lettura.
Quella religiosa pare la più usata da Salinger per far filare il filo usato per tessere le sue trame.
Quella di Salinger è un’indagine accurata su come l’uomo può affrontare la morte (morte mascherata da mali, quali: la nevrosi, l’indifferenza, la paura) e cosa potrebbe vincerla o rimanere dopo di essa.
Fa da perno centrale per alcuni racconti l’intelligenza sovrumana dei fratelli Glass; intelligenza che da ancora di salvezza si trasforma in dannazione per chi la possiede.
Così abbiamo il primo racconto dove Seymour Glass, primogenito dei fratelli, dopo aver partecipato al secondo conflitto mondiale ed essere tra i primi ad aver assistito (come lo stesso autore) alle atrocità dei campi di concentramento liberati, cerca un motivo per ritornare a vivere. Cerca nell’arte questo motivo, ma scopre (attraverso l’amicizia con una bambina) che può trovarla solo nell’infanzia e che non può riaverla dopo quello che ha vissuto.
Fino ad arrivare a Teddy, ultimo dei nove racconti, dove il protagonista è un bambino con doti mistiche.
Attraverso le sue indagini, l’autore in questo racconto, arriva ad uno stato di coscienza ed espone la sua teoria; considera la morte come solo un passaggio e piuttosto la sua riflessione ci suggerisce di non indagare sulla fine ma sull’inizio, inizio di tutto, in primis rapporto che tra Dio e l’uomo che lui trova nell’amore.
Quindi l’uomo può sapere che l’amore è l’inizio e da lì non ci sarà fine.
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