I persiani
Nel VII secolo a. C. due popolazioni provenienti dall’Asia centrale, i Medi e i Persiani, si stabilirono tra la riva meridionale del Mar Caspio e la Mesopotamia, precisamente nell’altopiano dell’Iran. Per primi i Medi fondarono un grande regno che occupava la parte settentrionale dell’altopiano iranico. I Persiani, invece, essendo stati sconfitti dai Medi, si insediarono in un piccolo territorio nella parte meridionale dell’altopiano iranico. Entrambi i popoli erano conosciuti come Arii.
Verso la metĂ del VI secolo a. C. il principe persiano Ciro raccolse le tribĂą del suo popolo, sconfisse i Medi e unificò i due regni, fondando la dinastia achemenide ( dal nome di Achemene, antenato comune di tutte le dinastie persiane). Nel giro di pochi anni Ciro conquistò tutta la Persia e gran parte dell’Asia Minore (Anatolia), prima la Lidia e poi la Licia caddero sotto il suo dominio. Successivamente anche le colonie greche della costa caddero sotto il dominio persiano. L’opera di Ciro fu continuata dal figlio Cambise, che conquistò l’Egitto (l’ultima potenza orientale rimasta indipendente) difeso dai greci. Cambise morì però dopo soli tre anni di regno. Al termine di terribili lotte per la successione, nel 522 a.C., salì al trono Dario I. Questi organizzò l’Impero dividendolo in venti province o satrapie governate da un satrapo. Fece coniare un’unica moneta e costruì lunghe strade per collegare fra loro le principali cittĂ dell’Impero: la piĂą lunga misurava 2400 chilometri e univa la capitale dell’Impero, Susa, con la cittĂ di Sardi. A Dario vanno attribuite la conquista della Tracia e della Macedonia (territori sempre piĂą prossimi alle cittĂ greche, con cui la Persia sarebbe presto entrata in conflitto).
Ricorda : l’ Anatolia e la Lidia oggi corrispondono a parte della Turchia.
Tra le invenzioni dei Persiani abbiamo la corazza di ferro per proteggere il busto dei soldati.
L’esistenza di uno Stato unico comportò un grande incremento degli scambi tra le diverse regioni, regolata da un intenso scambio monetario: la moneta persiana, i darici d’oro, dal nome del re Dario, rimase per lungo tempo la moneta internazionale su cui si basava la maggior parte dei commerci.
La prima guerra persiana
Prima del dominio persiano, le colonie greche dell’Asia Minore godettero di piena libertà e i loro porti erano importanti scali del traffico commerciale tra la Grecia e l’Oriente. Sotto i Persiani la situazione cambiò e il controllo troppo ferreo dei satrapi di Dario I provocò tra i Greci un forte malcontento. Nel 499 a.C. alcune colonie capeggiate dalla città di Mileto si ribellarono; Atene ed Eretria, inviarono degli aiuti alle colonie, ma non furono sufficienti: la rivolta venne domata e la città di Mileto fu distrutta. Dario, col pretesto di punire le due città che avevano fornito aiuti alle colonie, approfittò dell’occasione per estendere il suo Impero a tutta la Grecia. Dopo aver distrutto la città di Eretria, l’imponente esercito di Dario si diresse verso Atene e sbarcò a Maratona (490 a.C.).
Qui, però, i Persiani furono attaccati di sorpresa dagli Ateniesi, capeggiati da Milzìade. Nonostante l’esercito di Dario fosse più numeroso venne sconfitto e costretto a fuggire. Dario I dovette così per il momento rinunciare alla conquista di tutta la Grecia.
La seconda guerra persiana
Nel 480 a.C. il figlio e successore di Dario I, Serse, ritentò l’impresa e avanzò verso la Grecia. Le poleis greche, per la prima volta, capirono che per far fronte ai Persiani avrebbero dovuto unirsi. Atene rafforzò la sua flotta e Sparta fornì un forte esercito di opliti. Trecento Spartiati guidati da Leonida attesero i Persiani al passo delle Termopili, nel disperato tentativo di fermarne l’avanzata: l’esercito di Serse decisamente più numeroso avrebbe sicuramente avuto la meglio, ma gli Spartiati scelsero di morire eroicamente pur di ritardare l’avanzata del nemico. I Persiani, una volta sconfitti gli uomini di Leonida, marciarono verso Atene, ma il sacrificio spartano permise agli Ateniesi di abbandonare la polis e di rifugiarsi nell’isola di Salamina. Serse entrò così ad Atene, dove non c’era nessuno, e distrusse la città . Nel frattempo la flotta ateniese capeggiata da Temistocle si preparò ad affrontare la flotta persiana nello stretto braccio di mare tra Salamina e la terraferma. Le agili e veloci imbarcazioni greche, le triremi, ebbero la meglio sulle pesanti navi persiane. Serse fu sconfitto e abbandonò la Grecia, lasciando il comando al generale Mardonio. Nel 479 a.C. l’esercito persiano fu definitivamente sconfitto vicino a Platea da un esercito formato da opliti di Sparta, Atene e Platea.
Breve riassunto: Medi e Persiani diventano unico popolo nel VI secolo a.C. grazie al principe Ciro che unifica in uno solo i due popoli. Ciro conquista tutta l’Asia Minore e alcune colonie greche. Il figlio Cambise estende il regno fino all’Egitto. Dario I estese i confini arrivando vicino alla Grecia e divise il territorio in province dette satrapie e coniò la moneta persiana: il darico. Mileto fu la prima cittĂ greca a ribellarsi all’eccessivo controllo dei satrapi (governatori delle province) e per questo venne rasa al suolo. Atene riuscì, invece, a sconfiggere i persiani e Dario fu costretto a rinunciare alla Grecia. Il figlio di Dario I, Serse, tentò di portare a termine il progetto del padre. Le cittĂ greche capirono che per sconfiggere definitivamente i persiani dovevano allearsi e così Sparta e Atene divennero alleate; insieme con le altre cittĂ greche riuscirono a cacciare i persiani.