Chi fu l’ultimo imperatore della dinastia giulio-claudia?
Nerone diventò imperatore nel 54 d.C. quando era ancora un adolescente. Consigliato dalla madre Agrippina ed educato dal grande filosofo Seneca, per i primi cinque anni seguì il modello politico di Augusto e regnò in modo equilibrato in accordo con il Senato. Nel 59 d.C., però, assassinò la madre, allontanò Seneca e instaurò un regime di terrore. Nel 65 a.C. un gruppo di senatori architettò una congiura per ucciderlo, ma Nerone se ne accorse in tempo: i responsabili vennero così puniti con la morte. Quando però contro di lui si ribellarono l’esercito e gli stessi pretoriani, il Senato lo dichiarò “nemico pubblico”. Nerone dovette quindi fuggire da Roma e si fece uccidere da uno schiavo.
Che cos’è la damnatio memoriae?
La damnatio memoriae, ovvero la “condanna della memoria”, era un provvedimento molto grave che il Senato prendeva contro quegli imperatori che avevano adottato una politica autoritaria e dispotica, in netto contrasto con gli interessi della classe senatoria. Di quell’imperatore venivano cancellati tutti i ritratti e il nome sulle iscrizioni dei monumenti pubblici; veniva inoltre annullata ogni legge da lui proclamata. In questo modo si cancellava la memoria di quell’imperatore, come se non fosse mai esistito. Furono colpiti dalla damnatio memoriae Nerone e Domiziano.
Perché fu distrutta Gerusalemme? La provincia della Palestina, dove avvenivano frequenti ribellioni della popolazione contro il dominio di Roma, era stata posta in qualità di provincia imperiale sotto il diretto controllo dell’imperatore. Durante l’Impero di Vespasiano il suo governo era stato affidato al figlio Tito. Questi, nel 70 d.C., quando scoppiò l’ennesima rivolta contro i Romani, rispose con estrema durezza: uccise in massa tutti i rivoltosi, poi entrò a Gerusalemme,la saccheggiò e la distrusse. Molti Ebrei furono costretti a lasciare la Palestina e a trasferirsi in altre parti dell’Impero: fu uno dei momenti più drammatici della diaspora, ossia la dispersione del popolo ebraico.