La Guerra dei sette anni
Nella seconda metà del ‘700 Inghilterra e Francia si videro protagoniste di un conflitto finalizzato alle conquiste territoriali per l’egemonia commerciale e il controllo dei traffici marittimi. La Francia la vedremo barcamenata in gravi problemi economici, mentre l’Inghilterra rivestirà il ruolo di arbitro della politica europea.
Le cause della Guerra dei sette anni
Il ministro degli Esteri dell’imperatrice Maria Teresa d’Austria riesce a istaurare un’alleanza austro-francese (tra Francia e Austria c’è una secolare inimicizia), preoccupato dalla minaccia costituita dalla Prussia. All’alleanza aderirono anche Russia, Svezia, Sassonia e Polonia. A questo punto il re di Prussia Federico II sentendosi accerchiato decise di aprire per primo le ostilità. Iniziò così la Guerra dei sette anni. Questa guerra fu combattuta non solo sul fronte europeo, ma anche in varie parti del mondo dove le potenze europee avevano possedimenti coloniali.
L’esito fu devastante per la Prussia, schiacciata dalla superiorità numerica degli eserciti nemici. Gli inglesi batterono ripetutamente i francesi sui fronti coloniali. La Russia uscì dalla coalizione antiprussiana e questo spinse i contendenti della Prussia alla pace.
La prima pace fu quella di Hubertsburg tra Austria e Prussia, la seconda quella di Parigi tra Francia e Inghilterra. La Francia dovette cedere agli inglesi tutti i possedimenti francesi in Canada, India e Senegal. La Spagna – che era venuti in soccorso della Francia – dovette cedere la Florida. Questo equilibrio resse trent’anni, fino alla fine del secolo.