La tolleranza geometrica
Le tolleranze geometriche, insieme ai parametri di rugosità ed alle tolleranze dimensionali, sono uno strumento per definire gli errori di lavorazione ammissibili sui componenti. Se infatti una tolleranza dimensionale si limita unicamente a considerare le dimensioni locali reali di un elemento, ma non gli scostamenti di forma, la tolleranza geometrica definisce i possibili errori di forma del componente, che potrebbero comprometterne la sua montabilità , al fine di prevenirli e quindi limitarli,essendo in tal senso uno strumento più specifico e restrittivo rispetto alle tolleranze dimensionali che da sole non sono in grado di garantire la montabilità di un componente rispetto ad un altro. La tolleranza geometrica che può altresì essere spiegata come frutto di “errori macro geometrici” definisce quindi definisce quindi: la zona (ovvero uno spazio) e la posizione di tolleranza e infine la dimensione di quest’ultima, all’interno della quale la forma dell’elemento deve essere contenuta. Ovviamente, gli errori di tipo geometrico possono essere diversi e di diversa natura, per cui esistono diverse tolleranze geometriche, una per ogni tipologia di errore da limitare, ovvero:
• Tolleranze di Forma: RettilineitĂ , PlanaritĂ , CircolaritĂ , CilindricitĂ
• Tolleranze di Orientamento: Parallelismo, Perpendicolarità , Inclinazione
• Tolleranze di Posizione: Localizzazione, Concentricità , Coassialità , Simmetria
• Tolleranze di Oscillazione: Circolare, Totale
In alcuni casi la tolleranza geometrica è definita in base ad un riferimento. Ad esempio: un asse è perpendicolare o parallela rispetto ad una superficie di riferimento.
L’elemento di riferimento è un elemento esistente nel pezzo, che viene utilizzato per fissare la posizione di un altro elemento. Naturalmente la forma di tale elemento deve essere sufficientemente precisa affinché l’elemento di riferimento possa essere utilizzato come tale.
Come per le Tolleranze Dimensionali e la Rugosità anche per le Tolleranze Geometriche la norma prevede dei valori generali da indicare nel riquadro delle iscrizioni accanto alle Tolleranze Dimensionali, con riferimento alla norma UNI 7226-1 tranne che in alcune tipologie tramite indicazione dei valori specifici, stabiliti in casi particolari. Per definirne un esempio si consideri una superficie nominalmente piana. Essa potrebbe presentare errori di forma quali: essere concava o convessa o presentare delle macro irregolarità sulla superficie. Per cui rispetto al piano ideale coincidente con la forma nominale ci sarà un ulteriore piano da esso distanziato coincidente con la forma effettiva dell’oggetto.