L’Italia prima di Roma
La nascita di Roma fu la conseguenza di un lungo processo, cui contribuirono non solo i latini, ma anche molte altre popolazioni, tra cui gli etruschi, i sabini e i greci. Il popolamento dell’Italia avviene attraverso varie sovrapposizioni di popoli.
Il sostrato maggiore è rappresentato dai liguri, ai quali si incastrano popoli indoeuropei. Una prima ondata, giunta intorno al 2500 a. C. , porta in Italia latini e siculi. Seguono tutte le altre popolazioni italiche dal II millennio in poi.
Le prime civiltà nate in Italia sono quelle dei palafitticoli nel Settentrione, delle terremare in Emilia e Valle Padana, quella appenninica al centro-sud e quella dei nuraghi in Sardegna. Siamo nel XII sec. a.C. Tra il 1000 e il 900 a.C. si sviluppò nell’Italia centrale la civiltà villanoviana, più avanzata, con abitati simili a città e dedita al commercio marittimo. Nell’Italia nord-occidentale, nello stesso periodo, si stanziarono i celti, un popolo guerriero che costruì città come Milano, Senigallia, Brescia e Bologna. La civiltà villanoviana fu assimilata da quella etrusca, nata dalla fusione di una nuova popolazione fusasi con i villanoviani. Nacque così la civiltà etrusca che estese i suoi domini fino in Campania, fondando città come Nola, Capua, Nocera.
Nel 474 a. C. a Cuma gli etruschi furono sconfitti dai greci capeggiati dalla città di Siracusa e così dovettero abbandonare la Campania e dirigersi verso la Pianura Padana. Sconfitti dai galli in diverse occasioni, si ritrovarono a subire una seconda clamorosa disfatta a Veio (città etrusca) nel 396 a. C. a opera dei romani che conquistarono la città. Da allora pian piano scomparirono politicamente, lasciando però un’importante eredità sul piano religioso, culturale e istituzionale ai romani.