Guerre tarantine
Dopo l’ultima guerra sannitica i romani si trovano a dover ancora fronteggiare galli ed etruschi che sconfigge, costringendo i galli a ritirarsi oltre le regioni settentrionali. Il Nord è libero e per questo Roma inizia a guardare al Sud, la Magna Grecia, in particolare Taranto che è una città sul Mar Adriatico. Il pretesto è il coinvolgimento romano nelle questioni di rivalità delle città dell’Italia meridionale, più precisamente tra le colonie greche e le loro difficoltà con le popolazioni indigene.
Turi fa appello nel 284 a.C. all’aiuto romano contro i lucani. Crotone, Locri e Reggio si uniscono a loro. Nel 282 a.C. Taranto, rivale di Turi, invia un esercito per cacciare gli aristocratici filoromani dalla città. La reazione romana è quella di inviare un esercito a Taranto per distruggere la città. A questo punto Taranto chiede aiuto a Pirro, re dell’Epiro (attuale Albania), il quale accetta spinto dall’ambizione. Pirro, infatti, sogna di conquistare la Grecia e la Magna Grecia e di riconquistare la Macedonia, in quanto si sente erede di Alessandro Magno. Sbarcato a Taranto nel 280 a.C. con 25 mila uomini riporta un’importante vittoria ad Eraclea giocando la carta della sorpresa con gli elefanti (sconosciuti ai romani) e la battaglia con la falange. Gli eserciti erano molto diversi tra loro: i romani avevano dei gruppi mobili, Pirro adoperò lo schieramento a falange; la disposizione tattica era differente: ordine aperto i romani, chiuso i greci.
Pirro conquista la Campania e il basso Lazio, invia a Roma il diplomatico Cinea per chiedere la pace, ma Roma rifiuta la proposta e la guerra prosegue. Nonostante sia riuscito ad arrivare fino alle sponde del fiume Liri decide di non proseguire e tornare indietro (teme un attacco chiuso dei romani) e giunge in Puglia, l’anno dopo, dove vince nuovamente con altrettante ingenti perdite. Nel 278 a.C. Siracusa lo chiama in Sicilia, in quanto attaccata dai cartaginesi. La battaglia decisiva avviene a Malaventum nel 275 a.C. dove i romani vincono facendo impazzire gli elefanti colpendoli con frecce infuocate. Da quel giorno Malaventum viene ribattezzata Beneventum.
Roma torna a Taranto che è rimasta ormai isolata e si arrende nel 272 a.C. Pagherà pesanti indennità di guerra e cederà i suoi territori. Roma piega le ultime città della Magna Grecia e conquista tutto il sud Italia. I romani creano delle disparità tra i territori conquistati per non permettere loro di coalizzarsi, ma allo stesso tempo rispettano le loro culture e costruiscono una rete viaria.