L’epoca carolingia
Tra V e VI secolo la tribù barbara dei franchi, riunita dal re della dinastia Merovingia Clodoveo, conquistò l’intera Gallia romana, che da loro prese poi il nome di Francia.
I franchi si convertirono direttamente dal paganesimo al cattolicesimo, senza passare per la fase ariana, e questo ne favorì l’integrazione con i romani e un’alleanza duratura con la Chiesa.
Accanto alla dinastia reale si affiancavano altre potenti famiglie di nobili; da una di queste proveniva Carlo Martello, colui che respinse l’invasione degli arabi di Spagna a Poitiers nel 732. Il figlio di Carlo Martello, Pipino il Breve, depose l’ultimo discendente di Clodoveo e con lui iniziò la nuova dinastia dei carolingi.
Nel 754 Pipino fu consacrato re da papa Stefano II, il quale vedeva nei franchi i difensori della fede cattolica e della Chiesa di Roma. In Italia anche i longobardi erano divenuti cristiani, ma i rapporti con la Chiesa erano rimasti ostili a causa del loro desiderio di espansione: minacciavano i territori bizantini nel Lazio (sui quali di fatto il papa esercitava il suo potere) e avevano occupato l’esarcato bizantino di Ravenna. Pipino costrinse i longobardi a lasciare i territori occupati e li consegnò al papà. inizia così il potere temporale della Chiesa (politico e terreno) e lo Stato della Chiesa, destinati a durare undici secoli.
I longobardi non si arresero e una quindicina di anni dopo tornarono all’attacco guidati dal re Desiderio. Il papa, Adriano I, chiese aiuto ai franchi, il cui re adesso era il figlio di Pipino il breve, Carlo Magno. Carlo aveva sposato una delle figlie di Desiderio in segno di alleanza tra i due popoli, ma l’aveva presto ripudiata e mandata a suo padre… Nel 774 scaccia via definitivamente i longobardi dall’Italia, depone Desiderio e assume il titolo di re dei franchi e dei longobardi.
Carlo Magno estese i confini del regno in Germania e cercò di farlo anche nella penisola iberica, per porre fine alle continue incursioni dei mussulmani arabi. Riesce, però, ad ottenere solo un piccolo territorio: la Catalogna carolingia.
Durante un rientro da una delle tante spedizioni in Spagna, l’esercito franco fu attaccato presso il passo di Roncisvalle e Orlando, uno dei cavalieri di Carlo, muore in combattimento. Le sue gesta sono raccontante nell’XI secolo in un famoso poema epico: la Chanson de Roland.
Sul finire dell’VIII secolo l’impero di Carlo comprendeva quasi tutta l’Europa e nell’anno 800, durante la messa di Natale, Papa Leone III pone sul capo del re la corona, proclamandolo imperatore dei romani. Nasce cosi il Sacro Romano Impero. A differenza del decaduto impero romano d’Occidente il suo centro non era l’Italia, ma l’Europa, con sede privilegiata Aquisgrana (in Germania). Inoltre, era un impero totalmente cristiano: tutti i popoli vinti erano costretti a convertirsi, questo perchè Carlo sosteneva che la comune fede religiosa costituiva il principale elemento di unità.
I franchi
I franchi furono i difensori della latinità contro visigoti, arabi, longobardi. Sotto Clodoveo si convertirono al Cristianesimo e istaurarono con la Chiesa e la cultura latina dei rapporti non ostili. Si stanziarono nei territori dell’attuale Germania e Francia.
L’imperatore carolingio che seppe creare un impero attraverso la conquista fu Carlo Magno. La frammentazione territoriale che seguì fu dovuta alle strutture amministrative che restavano deboli, essendo basate sul sistema feudo-vassallatico.
All’inizio del VII secolo un certo Pipino di Isanden dà la propria figlia in sposa al duca di Metz; dopo di lui l’altro carolingio assurgere alle cronache della dinastia fu Carlo Martello, soprannominato cosi per la violenza con cui seppe imporsi alle popolazioni ariane del centro Europa; nel 732 seppe sconfiggere a Poitiers l’esercito mussulmano. Tre anni dopo riportò nuove vittorie sugli arabi ad Avignone e Arles. Appoggiò la cristianizzazione delle popolazioni ariane sottomesse, portate avanti dagli inglesi Bonifazio (organizzò la chiesa di Baviera in qualità di arcivescovo di Magonza e venne poi martirizzato) e Willibrord sotto la direzione del papa Gregorio II.
Intanto nell’impero orientale San Paolo rifiutava i sacramenti e l’adorazione della vergine. Il Papa Leone III ordinò la distruzione delle immagini sacre in tutto l’impero e in Italia la decisione non piacque e gli iconoclasti vennero scomunicati.
Il papa avrebbe potuto chiedere aiuto ai longobardi (ostili) contro Bisanzio (presenti nella parte settentrionale dell’Italia), invece il papa chiese aiuto a Carlo Martello che declinò.
Il suo successore, Pipino il Breve, convinse il nuovo papa, Zaccaria, ad appoggiare l’ascesa al trono dei franchi dello stesso Pipino. Alla sua morte il titolo passò al figlio Carlo Magno.
Il regno di Carlo Magno
Carlo Magno sposò la figlia del longobardo Desiderio, ripudiandola successivamente; i figli vennero accolti dal re longobardo sperando di poterli usare contro il padre in chiave dinastica, ma l’appello rivolto a papa Adriano di dichiararli legittimi eredi cadde invano. Anzi, quest’ultimo chiese l’intervento di Carlo in Italia per regolare definitivamente la questione longobarda. Così nel 774 l’esercito franco pose fine al regno longobardo e Carlo assunse per sé la corona, relegano Desiderio in un monastero a trascorrere la fine dei suoi giorni.
Da Carlo Magno erano nati quattro maschi legittimi, ma al momento della sua morte ( 814) solo Ludovico il Pio era sopravvissuto. Egli lasciò invece tre figli i quali, dopo una lunga guerra civile, divisero il regno in base al trattato di Verdun dell’843.
Lotario I ebbe la corona imperiale, Carlo il Calvo ottenne la parte occidentale (futura Francia) e Ludovico il Germanico la parte orientale (cioè la Germania).
Dopo di loro ci furono altri quattro imperatori fin quando il figlio di Ludovico il Germanico, Carlo il Grosso venne deposto nell’888 da un’assemblea di conti a causa della sua incapacità a governare. Finisce con lui la dinastia carolingia.
Alla morte di Carlo il Grosso in Francia si fronteggiarono a lungo i discendenti e i potenti conti di Parigi. Alla fine ebbero la meglio quest’ultimi e Ugo Capeto diede origine alla dinastia dei re Capetingi.
Nel regno italico il titolo andò a Ottone I di Sassonia, già re di Germania, che si proclamò difensore della cristianità e del papa. Nasce così il Sacro Romano Impero germanico: comprendente la Germania, parte dell’Italia, ma non la Francia.
Lo Scisma d’Oriente
Nel 1054 si giunse alla rottura tra la Chiesa di Roma e la Chiesa di Bisanzio. Fu lo scisma d’Oriente: la cristianità si divise tra cristiani ortodossi (in oriente) e cristiani cattolici (in occidente).
Le invasioni di normanni, saraceni e ungari
L’esercitò franco si dimostrò inadeguato a respingere le invasioni provenienti dall’esterno, perché i vassalli erano impegnati nelle guerre civili che opponevano i discendenti di Ludovico il Pio, le quali proseguivano anche dopo il trattato di Verdun. Dal IX secolo arrivavano dal Nord-Ovest (Danimarca, Norvegia e Svezia) i normanni che conquistarono delle terre in Francia.
I saraceni erano mussulmani, vennero dal Sud ( Tunisia e Spagna) e conquistarono la Sicilia.
Da Est arrivarono gli ungari i quali combatterono contro la Germania e subirono la sconfitta ad Augusta dal re di Germania Ottone I.
L’Europa occidentale nel IX secolo era vittima di nuove incursioni. Gli aggressori venivano dal Sud (saraceni), dal Nord (normanni) e da Est (ungari). Con la violenza dei loro attacchi spargevano terrore tra le popolazioni indifese, che si davano alla fuga, portando con sé le sacre reliquie e cercando rifugio presso il castello più vicino.
A Sud gli arabi, chiamati saraceni dalle popolazioni cristiane, iniziarono nell’827 la conquista della Sicilia, conquistandola nel 902 e cacciando i bizantini. I saraceni conquistarono anche la Sardegna, la Corsica e alcune regioni della Francia del Sud, tra cui la Provenza. Inoltre, saccheggiarono Roma nell’846 e papa Leone IV dovette cingere la città di mura fortificate: le mura leonine. Gli arabi, però, erano portatori di una grande civiltà e la Sicilia poté godere di uno straordinario risveglio economico, diventando il centro dei commerci tra l’Africa islamica e l’Europa. In agricoltura furono introdotte nuove colture (arancio, pesco, riso, melograno, cotone, canna da zucchero) e nuove tecniche agricole, come l’irrigazione e la potatura delle piante.
Gli ungari erano un popolo nomade che giungeva dalle pianure del Danubio. Devastarono l’Europa occidentale, ma nel 955 furono sconfitti da Ottone I di Sassonia (re di Germania) e si ritirarono nell’attuale Ungheria che prese da loro il nome. Intorno all’anno 1000 si convertirono al cristianesimo.
I normanni, conosciuti anche come vichinghi, con le loro navi arrivarono fino all’Islanda e alla Groenlandia. In oriente penetrarono in Russia, praticando un commercio di spezie particolarmente redditizio e fondarono il principato di Kiev. Nell’845 attaccarono Parigi, il re Carlo il Calvo fu costretto a pagare agli assalitori un’enorme somma di argento per farli allontanare. Nel 911 il re di Francia, Carlo il Semplice, dovette cedere al capo normanno, Rollone, un vasto territorio che prese il nome di Normandia. Da qui partì Guglielmo il Conquistatore, nel 1066, rivendicando il proprio diritto alla successione al trono inglese (era secondo cugino del defunto re). Nella battaglia di Hastings la cavalleria normanna sconfisse quella anglosassone e Guglielmo fu incoronato re d’Inghilterra.
I normanni si spinsero fino in Italia meridionale; approfittando delle continue lotte fra i signori locali, cominciarono a espandersi nel territorio, fino a diventare una minaccia anche per il papa, il quale fu costretto a scendere a patti con i normanni: in cambio del giuramento di fedeltà di Roberto il Guiscardo (che si sottomise al papa come vassallo) e ottenne il titolo di duca di Puglia, Calabria e Sicilia, quest’ultima ancora in mano mussulmana. I normanni riuscirono a impadronirsene in una trentina d’anni. Nel 1130 tutti i possedimenti normanni del Meridione furono riuniti nel Regno di Sicilia dal re Ruggero II d’Altavilla.
2 Risposte
[…] L’imperatore di Bisanzio, Alessio I Comneno , aveva chiesto al papa l’invito di forze mercenarie (Costantinopoli era attaccata dai normanni e dai turchi), pur sapendo che le due Chiese, quella greca e quella latina, erano da qualche decennio separate dallo scisma d’Oriente. […]
[…] ciclo di Carlo Magno: il più antico, narra le gesta dei franchi contro i saraceni. A questo ciclo appartiene la Chanson de […]