La guerra dei cent’anni
La guerra dei cent’anni fu un conflitto combattuto in diversi periodi storici, per 116 anni, tra la Francia e l’Inghilterra, tra il 1337 e il 1453 (XIV e XV secolo). La guerra si divide in quattro fasi:
- Guerra edoardiana
- Guerra carolina
- Guerra dei Lancaster
- Guerra finale
Le tensioni tra Francia e Inghilterra risalgono a 300 anni prima, quando i normanni conquistarono l’Inghilterra durante la battaglia di Hastings nel 1066. Le tensioni tra francesi e inglesi durarono a lungo e finirono quando il re di Francia Filippo Augusto sconfisse gli inglesi e l’imperatore Ottone del Sacro romano impero nella battaglia di Bouvines nel 1214. Le tensioni riemersero un secolo dopo, nel 1328, anno dell’incoronazione di re Filippo di Francia, perché re Edoardo di Inghilterra rivendicò diritti dinastici sulla corona francese, in quanto sia lui che Filippo di Valois erano nipoti del re di Francia. Edoardo dichiarò guerra alla Francia, invadendola nel 1337. La vittoria decisiva la ottiene a Crecy, grazie all’utilizzo degli archi lunghi. Altra importante vittoria inglese è quella ottenuta a Poitiers che portò i francesi a firmare il trattato di Bretigny che pose termine alla prima fase della guerra dei cent’anni, dando alla Francia il controllo della Bretagna e di altri territori. La guerra proseguì quando re Carlo V chiese atto di vassallaggio al figlio di re Edoardo, il principe nero. Era l’anno 1369 e dopo vent’anni di guerra di logoramento, attuata dai francesi, si conclude la seconda parte della guerra dei cent’anni: la Francia aveva riconquistato tutti i territori perduti e dato l’indipendenza alla Borgogna e alle Fiandre per ricompensare il duca di Borgogna per l’aiuto elargito. Negli anni a venire i borgognoni si avvicinarono sempre più alla corona inglese e così re Enrico ottenne la vittoria sui francesi nella battaglia di Azincourt. Tutta la Francia settentrionale apparteneva oramai all’Inghilterra. Il trattato di Troyes venne stipulato nel 1420 e stabiliva che Enrico V re d’Inghilterra avrebbe ereditato il trono di Francia alla morte di Carlo VI. Enrico V però morì prematuramente e il successore delle due corone divenne il figlio ancora in fasce. Gli inglesi decisero di dare il colpo di grazia decisivo ai francesi, assediando Orleans. A questo punto entra in gioco un personaggio storico conosciuto, Giovanna d’Arco, mistica popolana che venne catturata dai borgognoni e consegnata agli inglesi che la bruciarono sul rogo. Carlo VII re di Francia sancì la pace tra francesi e borgognoni e pian piano riconquistò tutti i possedimenti persi. Nel 1453 a Castillon ci fu la battaglia definitiva che vide i francesi vincitori della guerra dei cent’anni.
Dal XIII secolo Francia, Inghilterra, Spagna e Portogallo cominciarono a trasformarsi da territori divisi e governati da molti signori in monarchie nazionali, caratterizzate da un’unica lingua, religione e territorio unificato. I sovrani per non far fede sui vassalli iniziarono a reclutare eserciti di mercenari e nominarono funzionari per amministrare lo stato (sceriffi in Inghilterra, balivi in Francia). Queste trasformazioni toglievano ai signori locali potere e prestigio, perciò non avvennero senza lotte e contrasti. I re dovettero scendere a patti con alcune categorie di sudditi potenti, detti ordini o stati ; questi erano la nobiltà, il clero e i ricchi abitanti delle città. Si formarono così delle assemblee per controbilanciare il potere dei re; queste assemblee erano formate dai rappresentanti degli ordini, chiamati Stati Generali in Francia, Parlamento in Inghilterra, Cortes in Spagna.
In Inghilterra al re Giovanni Senzaterra, nel 1215, fu imposto di sottoscrivere la Magna Charta Libertatum, un documento che definiva i diritti e i doveri del sovrano e dei sudditi.
In Francia regnavano i Capetingi e tra i feudatari più potenti troviamo i Plantageneti.