Le invasioni barbariche
Nel IV secolo i popoli che i romani chiamavano barbari occupavano un territorio esteso dal mar Baltico e dal mar Nero. Questi barbari erano divisi in tribù e parlavano lingue simili; alcuni di loro si erano convertiti al cristianesimo grazie alla predicazione del vescovo Ufilia, che aveva tradotto la Bibbia in gotico.
Le invasioni barbariche è meglio definirle migrazioni, perchè non si parla di occupazioni brutali e violente, ma di vasti movimenti di popoli, dovuti a rapidi aumenti demografici, a cambiamenti di clima(che resero inabitabili certe zone). In Occidente queste ondate portarono la fine dell’Impero romano, da tempo impoverito, l’Oriente , invece, riuscì a resistere all’urto perchè qui l’imperatore era forte e rispettato, la popolazione numerosa, la moneta abbondante e usata pagando ai barbari riscatti per allontanarli.
Nel 378 i visigoti pressati dagli unni attraversarono il Danubio e sconfissero l’esercito romano ad Adrianopoli (Turchia, oggi chiamata Edirne). Dopo la battaglia i visigoti saccheggiarono la Grecia e si diressero in Italia, comandati dal re Alarico. La capitale fu spostata da Milano a Ravenna, città più sicura perchè circondata da paludi. Questo non bastò a salvare l’Italia, i barbari per ben due volte saccheggiarono Roma:
- nel 410 i visigoti di Alarico (l’evento fu visto dai romani come presagio della fine del mondo)
- nel 455 i vandali
Nel 452 anche gli unni, guidati da Attila, penetrarono in Italia, devastando le zone della pianura padana, costringendo gli abitanti a rifugiarsi nelle isolette della laguna veneta dove più tardi sarebbe sorta Venezia. Per cercare un accordo con Attila papa Leone I Magno si mosse da Roma. Forse nel corso dell’incontro fu proposto un ricco tributo e delle terre o forse le parole del papa colpirono Attila, il quale si ritirò dall’Italia.
L’ultimo imperatore d’Occidente fu Romolo Augostolo, salito al trono a 13 anni, deposto dal capo di un gruppo di mercenari barbari che militavano nell’esercito: Odoacre. Finisce cosi l’Impero romano d’Occidente, anche se già da tempo era in mano ai barbari…
Da questo momento iniziano a formarsi i regni romano-barbarici.
In Italia il re degli ostrogoti venne, con il sostegno dell’imperatore d’Oriente, a scacciare Odoacre (493). Teodorico era cresciuto nella corte romana ed era grande ammiratore della civiltà imperiale. Non volle che goti e romani si mescolassero, proibendo i matrimoni misti, ed ebbe cura di far vivere pacificamente i due popoli, ciascuno con le proprie leggi. Lasciò ai romani l’amministrazione del regnò e riservò ai goti la difesa militare. La sede del re ostrogoto era Ravenna che si arricchì di monumenti, tra cui il Mausoleo (tomba di Teodorico) , oggi patrimonio mondiale dell’Umanità. A Teodorico spetta anche il restauro dell’acquedotto dell’imperatore Traiano.
Curiosità: i barbari conoscevano una primitiva forma di scrittura che veniva usata solo per scopi magici e religiosi: le rune. Inoltre, non avevano leggi scritte, ma seguivano norme e usanze trasmesse oralmente.
Il termine vandalo oggi indica chi, senza motivo, per ignoranza o per puro gusto della violenza, distrugge, danneggia, imbratta, opere d’arte, paesaggi, beni pubblici, proprietà altrui.