La guerra dei trent’anni
Nel ‘600 la società era divisa in nobiltà, clero, terzo stato ed emarginati. Il terzo stato rappresentava la maggioranza della popolazione; appartenevano a questa categoria: giudici, avvocati, finanzieri, grandi mercanti.
Per tutto il secolo si ebbero cattivi raccolti e carestie che favorirono l’arresto della crescita demografica. Fame e pestilenze erano spesso conseguenza della guerra. La gravissima epidemia di peste del 1630-31 fu portata in Italia da truppe di lanzichenecchi, nel corso della guerra dei Trent’anni.
Questo conflitto durò dal 1618 al 1648 e a esso presero parte quasi tutte le potenze europee. Da un lato si schierarono i sovrani cattolici: gli Asburgo d’Austria, il re di Spagna, e i principi cattolici di Germania; dall’altro i principi protestanti tedeschi, l’Olanda, la Danimarca, la Svezia e la Francia cattolica, minacciata di accerchiamento, come ai tempi di Carlo V.
La guerra dei Trent’anni fu l’ultima delle guerre religiose, anche se i motivi politici prevalsero su quelli religiosi.
La Germania fu quella che pagò il prezzo più alto poiché molte città furono distrutte. Dappertutto si verificarono carestie perchè i raccolti vennero abbandonati dai contadini in fuga. Il 40% della popolazione morì per fame, per malattie o brutali saccheggi.
La guerra si concluse nel 1648 con la pace di Vestfalia che cambiò l’aspetto politico dell’Europa:
- Svizzera e Olanda guadagnarono il riconoscimento di indipendenza
- gli Asburgo d’Austria persero ogni potere sugli stati tedeschi
- la Francia si impose come potenza dominante in Europa
- L’Olanda si guadagnò il predominio sui mari, sviluppandosi economicamente riducendo al minimo i costi di produzione, permettendosi prezzi più bassi nell’affitto di navi e nelle vendite. Nacque la compagnia olandese delle Indie orientali. In America, invece, gli olandesi fondarono la colonia chiamata Nuova Amsterdam che nel 1664 furono costretti a cedere agli inglesi che la ribattezzarono New York.
Nel corso del XVII secolo anche l’Inghilterra è in forte crescita economica, poiché:
- avvia la rivoluzione agricola utilizzando la rotazione pluriennale (i campi non vennero più lasciati a riposo un anno su tre, ma il terzo anno venivano coltivati con piante da foraggio, destinate ad alimentare il bestiame e arricchire il terreno)
- sviluppa l’industria del carbon fossile, ottenendo da esso il coke, adatto nelle fabbriche
- diventa una potenza commerciale e marittima, con sedi in India, America del Nord e con Londra come porto più importante d’Europa
Concludendo, possiamo dedurre che Inghilterra e Olanda furono le due nazioni in crescita nel corso del 1600, mentre Spagna, Italia e Germania furono in forte calo: