Lo champagne ai tempi del covid!

Tra gli spumanti naturali il più pregiato è certamente lo champagne. La sua storia inizia con il monaco cantiniere Dom Pèrignon, che per primo sperimentò il metodo oggi chiamato champenois (in Italia detto metodo classico).
Le caratteristiche e le qualità dello champagne sono
determinate da:
•La natura del suolo
•Il clima (piovoso e rigido)
•L’individuazione di tre aree geografiche
•L’ammissione di tre varietà principali di vitigni

champagne

Lo champagne sta attraversando la crisi meno
vantaggiosa della sua storia, è da molti anni che non la
trascorreva. Si considera che rimarranno invendute
200 milioni di bottiglie in meno rispetto alla produzione
annua con una colossale perdita economica!
Principalmente il consumo dello champagne viene
collegato a eventi sociali, celebrazioni… che purtroppo
molti sono stati cancellati per l’emergenza Covid, e le
limitate riaperture di alcuni ristoranti e bar non
recupereranno l’enorme differenza.
Le ultime notizie aggiornate hanno fornito maggiori
dettagli sullo champagne perché bisogna decidere come
recuperare la perdita in questo contesto di crisi.
Gira voce che adotteranno dei limiti molto restrittivi
alla produzione di bottiglie in modo da evitare un
ulteriore crollo economico e la perdita del marchio
champagne, però vorrà dire che porterà a una svenduta
di uva della vendemmia per la distillazione di alcool
industriale oppure sarà direttamente distrutta.
Sfortunatamente a pagarne il prezzo saranno i
produttori …. sarà una catastrofe?!

Martina Scollo

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