Come possiamo classificare i cocktail?
Cocktail è un termine molto generico con il quale si vuole indicare una bevanda miscelata,
composta di almeno due ingredienti.
In senso generico, il cocktail è una bevanda calda o fredda, più o meno alcolica o analcolica,
servita con o senza ghiaccio, composta di due o più ingredienti, senza considerare la
quantità del drink, le tecniche di esecuzione, l’ora di servizio e la presentazione.
Per essere più precisi e professionali, si devono conoscere alcune regole che consentono di
condurre le bevande in categorie, o famiglie, così da semplificare l’identificazione, facilitare
l’esecuzione, consigliare e realizzare il cocktail più adatto, in un determinato momento, con
una maggiore possibilità di successo.
Per la preparazione dei cocktail si devono conoscere: quantità e frazionamento degli
ingredienti, numero e caratteristiche degli ingredienti, tecniche di preparazione e modo di
servizio.
La diversa quantità di mescita dei cocktail crea tre gruppi principali di bevande miscelate:
short drink, medium drink, long drink.
I cocktail, corti, medi o lunghi, sono composti di un massimo di cinque ingredienti, comprese
le gocce. Tra i cinque ingredienti che compongono i long drink è compreso anche il diluente
(bibita, succo, vino, ecc.).
Inoltre i cocktail sono composti principalmente da base alcolica, prodotti aromatizzanti e
coloranti. La base alcolica è la struttura del cocktail, e dovrebbe formare la metà della
miscela. L’aromatizzante è un prodotto utilizzato per creare un gusto e un profumo
particolare. Con il colorante si intende dare una tonalità piacevole e invitante al drink in
modo da renderlo appetibile. Infine le guarnizioni, che completano il drink, devono essere di
piccola fattura e sempre commestibili, rendendo il cocktail unico sia nell’aspetto che
nell’aroma.
Damiano Favitta