Duelli filosofici recensione
Viviamo in un’epoca in cui l’aggressione verbale domina la scena pubblica. Dai talk show ai dibattiti politici, dagli eventi sportivi a quelli culturali, si tendesempre a imporre il proprio punto di vista senza mai mettersi in discussione; si ricorre all’offesa personale per screditare l’avversario; si parla alla “pancia” delle persone per ottenere facili consensi. L’argomentazione, la coerenza dei discorsi e il rispetto delle posizioni altrui risultano totalmente assenti. Simili atteggiamenti sono ormai così diffusi da passare inosservati. L’imperativo è “asfaltare” l’interlocutore. A ogni costo.
Ma siamo sicuri che questo sia il tipo di discussione più “sana”, più arricchente e più motivante? Salvatore Grandone, nel bel libro Duelli filosofici (Diarkos, 2023), ci dice l’esatto opposto, partendo proprio dal concetto stesso di “filosofia”: la riflessione filosofica si nutre di un’assiduità che consiste in un impegno costante a pensare diversamente, a uscire dagli schemi e – per l’appunto – a mettersi in discussione.
Se si apre un qualsiasi manuale di filosofia, però, spesso si ha l’impressione che l’invito al “filosofare” manchi. Il pensiero dei filosofi è presentato come un insieme di nozioni che si susseguono in modo slegato. Si analizza l’ontologia di un pensatore, poi la gnoseologia, segue l’etica e infine l’estetica. I tecnicismi abbondano e, senza la consultazione costante del glossario (o di un dizionario filosofico), sarebbe quasi impossibile non perdere il filo del discorso. È sempre più raro che si chieda al lettore di esprimere un’opinione, e se ciò accade non viene indicato il “come” andrebbe esposta.
Grandone decide allora di intraprendere proprio quest’ultimo percorso, creando un manuale agile e accessibile che ci insegna come “appropriarci” della filosofia dei grandi pensatori del nostro tempo con lo scopo di vivere meglio. In relazione a noi stessi, certo, ma anche agli altri.Attraverso sei capitoli ricchi di esempi ed esercizi pratici, Duelli filosofici ci fornisce un insieme di coordinate per afferrare la realtà e porre delle domande. Perché il primo antidoto alla parola violenta e manipolatoria è proprio l’esercizio della ragione.
Riflettere, argomentare, dibattere… Filosofare non è solo una pratica che ci aiuta a sviluppare abilità utili nella vita quotidiana. Si tratta anche di meditare, di cambiare il nostro atteggiamento nei confronti del mondo, degli altri e di noi stessi. La filosofia, ci suggerisce infine Grandone, è un modo fondamentale del prendersi cura o, come diceva Georges Canguilhem, essa «non è un tempio, ma un cantiere». Chiunque, con il giusto apprendistato e gli strumenti adeguati, può cimentarsi. E questo libro è un ottimo inizio.
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