Community Learning
Metodologia didattica Community Learning
La metodologia si fonda sui presupposti psicopedagogici sviluppati da Charles Curran, il quale sviluppo, negli anni ’70, il metodo del Community Language Learning, per migliorare l’apprendimento della lingua straniera. Curran fu allievo di Rogers e da lui assimilò l’importanza di un apprendimento significativo, che duri nel tempo, per cui non dobbiamo stupirci che elaborò una metodologia basata su questo principio e che tenesse in considerazione la componente emotiva del discente.
In Italia, il metodo è stato ripreso, trasmutato e applicato a tutte le discipline scolastiche dall’associazione culturale BlogDidattico, prendendo il nome di Community Learning. L’associazione coinvolge docenti delle scuole di ogni ordine e grado e chiunque sia interessato alla didattica.
Il Community Learning, apprendimento comunitario, segue cinque fasi modellandole sulla disciplina oggetto di studio. Vediamole:
- Ripetizione. Il docente ripete i concetti chiave esposti durante la lezione frontale, per rafforzare e consolidare l’acquisizione. Chiede che vengano ripetuti.
- Registrazione. L’alunno registra un audio breve sui concetti fondamentali della lezione. Questa fase serve per dare sicurezza allo studente e dura pochi minuti, non più di tre.
- Trascrizione. Gli alunni scrivono alla lavagna, in dei cartoncini o sul quaderno i punti chiave proposti dall’insegnante, ampliandoli con altre informazioni utili. Possono trascrivere sotto forma di riassunto o fare una mappa concettuale, avendo cura di aver cancellato, eventualmente l’avesse fatta, quella precedentemente realizzata alla lavagna dall’insegnante.
- Analisi. Durante questa fase tutti controlleranno di aver capito i concetti, discutendo insieme e modificando la trascrizione.
- Attività libera. Prevede un tempo da lasciare agli studenti per organizzarsi gli appunti, inventare un paper drama, cioè una storia che descriva gli avvenimenti.
Se resta tempo può essere attivata una sesta fase: la Riflessione. Partendo da un testo che verrà letto dall’insegnante si riflette su una tematica trasversale. Curran prevede anche una settima fase, il Questionario, che presenta le seguenti domande: Cosa pensi dell’attività di oggi? Sono state utili? Perché? Perché no? Sono state interessanti? Perché? Perché no? Come ti sei sentito durante le attività ? Hai altri commenti? Per lo studio di una lingua seconda potrebbe essere utile, un po’ meno per le altre discipline scolastiche. Sicuramente adeguato con alunni con BES, perché invita l’apprendente a interrogarsi in modo critico sull’esperienza di apprendimento in cui si è calato.