Il secondo principio di equivalenza nelle equazioni

Il secondo principio di equivalenza nelle equazioni

Il secondo principio di equivalenza delle equazioni permette di trasformare un’equazione in modo tale da mantenere inalterato l’insieme delle soluzioni, rendendo così più semplice e intuitivo il processo di risoluzione. Questo articolo esplorerà il secondo principio di equivalenza, ne illustrerà il funzionamento con esempi pratici e ne discuterà l’importanza in matematica.

Definizione

Il 2° principio di equivalenza dichiara che moltiplicando o dividendo ad entrambi i membri di un’equazione uno stesso valore o una stessa espressione algebrica diversi da zero otteniamo un’equazione equivalente a quella assegnata.

Definizione simbolica: se a = b e c0, allora ac = bc e a / c = b / c.

Esempio 1: risoluzione di un’equazione lineare

Consideriamo l’equazione:

4x = 20

Per risolvere questa equazione, possiamo applicare il secondo principio di equivalenza dividendo entrambi i membri per 4, così da isolare la variabile x:

4x / 4 = 20 / 4

Svogliamo i calcoli ed otteniamo il risultato:

x = 5

Esempio 2: risoluzione di un’equazione più complessa

Adesso valutiamo l’equazione:

(2x + 3) / 5 = 7

Per risolvere, possiamo iniziare moltiplicando entrambi i membri per 5, così da eliminare la frazione:

5 * (2x + 3) / 5 = 7
2x + 3 = 35

Ora possiamo applicare il primo principio di equivalenza sottraendo 3 da entrambi i lati:

2x + 3 – 3= 35 – 3
2x = 32

Infine dividiamo entrambi i membri per due, ossia il coefficiente della variabile:

2x / 2 = 32 / 2

Eseguiamo i calcoli ed otteniamo il risultato:

x = 16

Potrebbero interessarti anche...

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *