Novità a scuola?

novità a scuola

Noi di BlogDidattico esprimiamo brevemente la nostra modesta opinione in riferimento a quanto detto ultimamente dal ministro dell’istruzione Valditara, il quale pare voglia una scuola nuova, fatta di musica alle elementari, latino alle medie, di più storia italiana, arte e letteratura in tutti gli ordini di grado e di lettura epica della Bibbia. Sostiene, inoltre, di abbandonare la GeoStoria a favore di due discipline autonome.

Bene, tutte intenzioni lodevoli: arte, letteratura e storia nostrana sono i fondamenti per la conoscenza della nostra cultura e quindi veicolo d’identità. La GeoStoria tanto criticata era finalizzata allo studio della storia in ottica orientativa, per far capire ai ragazzi dove sono avvenuti gli avvenimenti scritti sui libri e soprattutto perchè proprio in quella zona e non in un’altra, ma vabbè continueranno i nostri docenti a spiegarlo, anche se le materie torneranno separate e la geografia si ridurrà alla cittadinanza attiva (che peraltro già insegnano in ogni disciplina) come un tempo. Musica, questa sì è una buona idea, doveva essere attuata cento anni fa, perchè gli esseri umani, sin da bambini, hanno bisogno della musica. Lettura della Bibbia, discutibile, ma rientra nell’approfondimento della storia di Roma e, di conseguenza, della storia italiana; bisogna stare attenti a leggerla in ottica storico-letteraria e non profetizzante, ma questo dipenderà da chi la leggerà agli studenti. Infine, il tanto discusso latino alle medie. Quando un tempo lo si studiava la società era diversa, i ragazzi erano diversi e il rigore scolastico era diverso dall’attuale. Purtroppo non si capisce che negli anni della scuola secondaria di I grado la memoria è più assorbente e si possono memorizzare le declinazioni con più facilità, gettando le basi per lo studio elastico del latino alle superiori, questo porterebbe una maggiore acquisizione anche delle regole di grammatica italiana. Il problema, nella scelta delle novità da introdurre a scuola, sta a monte: come si può pensare di cambiare l’assetto didattico-disciplinare della scuola quando bisogna prima lavorare sul processo che dalle elementari porta gli studenti alle superiori e poi all’università/mondo del lavoro? Concludiamo con una sola affermazione: bisogna tornare a bocciare! Altrimenti invece di alzare il livello della preparazione degli studenti lo abbassiamo e nessun cambiamento porterà risultati. Ricordiamoci che gli alunni (grazie al cielo non tutti, ma la percentuale è in forte crescita) delle elementari non sanno scrivere più in corsivo e arrivano alle medie senza sapere la differenza tra HA e A, E ed E’, dalle medie passano alle superiori senza riuscire a comprendere un testo, dalle superiori giungono all’università senza saper articolare un periodo complesso in un testo scritto e senza riuscire a memorizzare tutte le nozioni presenti nel capitolo di un libro scolastico.

Potrebbero interessarti anche...

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *